Sabato, 3 maggio 2025, alle ore 19:00, nella sala conferenze del MUVICA, presentazione dell’opera
ASPETTI, EVOLUZIONE ED ELEMENTI DI VITA ECCLESIALE NELLE DIOCESI DI CALVI E TEANO DAL 1840 AL 2024
di ANDREA IZZO
L’autore ne discuterà con Domenico Valeriani, giornalista
Interverranno:
Nicolina Migliozzi
Giovanni Nacca
Giuseppe Martino
Presenzierà S. ECC. MONS. GIACOMO CIRULLI
Vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca
Se si volesse indagare la vita ecclesiale anche in una prospettiva laica dell’opera di Andrea Izzo innumerevoli sarebbero gli spunti di riflessione.
La Chiesa è una delle istituzioni più antiche e influenti della storia umana. Ha attraversato epoche di gloria e di crisi, ha modellato società e culture, ha ispirato rivoluzioni spirituali e suscitato accesi dibattiti sul suo ruolo nella modernità. Ma cosa succede quando la si osserva non solo con lo sguardo del credente, ma anche con quello del cittadino, dello storico, del sociologo? L'analisi induce non soltanto a concentrarsi sulla teologia o sulla dottrina, ma anche sulle strutture di potere, le dinamiche interne, le relazioni con il mondo laico e la sua capacità di adattamento ai tempi. Attraverso una prospettiva storica e sociale, si potranno indagare i meccanismi di autorità, il ruolo dei vescovi, la partecipazione dei laici e le trasformazioni che hanno caratterizzato il cammino della Chiesa nel corso dei secoli. (MUVICA)
Dea Notizie - 01/05/25 Michela Zona
Calvi Risorta – Nel Museo Virtuale Cales la presentazione del libro di Andrea Izzo
“Aspetti, evoluzione ed elementi di vita ecclesiale nelle Diocesi di Calvi e Teano dal 1840 al 2024”
L’Associazione Dea Sport ODV di Bellona, guidata fin dalla sua fondazione, 2003, dall’inossidabile e lungimirante Franco Falco, sabato 3 maggio 2025, alle ore 19.00, nella Sala delle conferenze del Museo Virtuale di Cales MUVICA di Calvi Risorta, via Oreste Mancini n.3, presenterà il libro di Andrea Izzo “Aspetti, evoluzione ed elementi di vita ecclesiale nelle Diocesi di Calvi e Teano dal 1840 al 2024”.
La prefazione è curata dal Dott. Giuseppe (Pino) Martino che verga: “La scrittura di Andrea Izzo si rivolge per forza di cose all’indietro, incrocia, contamina e confronta fonti passate, libri e documenti che affiorano da biblioteche dimenticate o da archivi o carte disperse. E lo fa con pazienza certosina, con abilità investigativa e una necessaria vigilanza filologica nel leggere dalla parte giusta testi e documenti”.
L’Autore struttura la stesura del libro su: La storia delle Diocesi di Calvi e Teano; L’unificazione “Aeque principaliter” delle due Diocesi (1818); Gli episcopati della Seconda metà dell’Ottocento: Nicola Sterlini, Bartolomeo D’Avanzo, Alfonso Maria Giordano (1840-1908); Gli elementi che caratterizzano le due Chiese; Le Diocesi di Calvi e Teano (1908-1986); La Diocesi di Teano-Calvi (1986); L’unione alla Diocesi di Teano-Calvi delle Diocesi di Alife-Caiazzo (2021) e di Sessa Aurunca (2023) in “persona Episcopi”.
Il Prof. Izzo nella parte conclusiva analizza i fenomeni religiosi, sociali e politici manifestatisi nel periodo preso in esame nelle due Chiese e la loro gestione da parte dell’episcopato e del clero ed evidenzia che, nonostante qualche zona grigia nelle parrocchie e nel clero, emersero per l’impegno, la dedizione e i risultati conseguiti diverse significative figure episcopali e sacerdotali tra le quali Antonio Izzo (1801-1879), Nicola Rotoli (1869-1932), Salvatore Martino (1908-1990) e Gennaro Prata (1923-2005).
All’Autore non sfugge il crescente fenomeno, sempre più preoccupante, della crisi della fede e in modo particolare tra i giovani e, sulla scorta di recenti indagini e mirate ricerche, esprime delle considerazioni e delle riflessioni sul come arginarlo/contenerlo/rimuoverlo.
La presentazione del libro per l’assistenza tecnica si avvarrà del contributo dell’Ing. Giovanni Ventriglia, esperto in progettazione, controllo e funzionamento dei sistemi elettronici ed informatici. L’autore dialogherà con il Dott. Domenico Valeriani, giornalista, e seguiranno gli interventi della Prof.ssa Nicolina Migliozzi, Direttrice della struttura ospitante; Prof. Giuseppe Valle, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale “Cales Salvo D’Acquisto” di Giano Vetusto-Calvi Risorta; Poeta-letterato Giovanni Nacca, Presidente del Museo della Civiltà Contadina e Artigiana di Pignataro Maggiore; Dott. Giuseppe (Pino) Martino, già Presidente dell’Università 50&Più di Roma e componente del Consiglio AGE Platform Europe, Bruxelles.
Presenzierà e concluderà S. Ecc. Mons. Giacomo Cirulli, Vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca.
Intervento Nicolina Migliozzi - Muvica
Buonasera a tutti, a me tocca darvi il benvenuto nel nostro museo che, caparbiamente, abbiamo voluto allestire per dare dignità ad un sito archeologico altrimenti del tutto dimenticato.
Quale luogo migliore per dare uno sguardo attento e puntuale sulla vita ecclesiale del nostro territorio che, inevitabilmente, consente di ampliare l’orizzonte verso il vissuto delle genti che lo hanno popolato.
Per chi si interessa di ricostruire la storia e le storie del territorio, delle quali conosciamo molto meglio le origini rispetto a tempi più moderni, quest’opera è preziosa perché, con un periodare leggero e gradevole, nonostante la complessità delle tematiche affrontate e il genere saggistico, ci fornisce informazioni e ricostruzioni altrimenti ignorate dai più e sono queste stesse informazioni che ci consentono di riflettere sicuramente sulla teologia e sulla dottrina della chiesa ma anche sulle strutture di potere, le dinamiche interne, le relazioni con il mondo laico e la sua capacità di adattamento ai tempi. Attraverso una prospettiva storica e sociale, si indagano i meccanismi di autorità, il ruolo dei vescovi, la partecipazione dei laici e le trasformazioni che hanno caratterizzato il cammino della Chiesa nel corso dei secoli.
E allora ci accorgiamo che analizzando il succedersi dei vescovi nella diocesi risulta più chiara la lettura del rapporto tra lo stato e la chiesa e come notevoli personalità ecclesiastiche abbiano risposto in maniera diversa nella loro funzione pastorale. Il vescovo /cardinale Bartolomeo D’Avanzo un uomo di grande cultura e dottrina, con un carattere decisamente battagliero, noto per la sua ferma difesa della Chiesa contro le ingerenze del potere civile che durante il suo episcopato combatté attivamente contro la massoneria e scrisse lettere al re Vittorio Emanuele II per denunciare le interferenze dello Stato nella Chiesa mentre il vescovo Alfonso Maria Giordano, successore del D’Avanzo, si concentrò maggiormente sulla cura pastorale e sulla vicinanza ai fedeli, mostrando grande umiltà e generosità. Dunque l’operato di D'Avanzo era spesso più istituzionale e politico. Giordano, invece, si distinse per la sua vicinanza concreta ai bisognosi, arrivando persino a vendere i suoi beni personali per aiutare i poveri durante la carestia di colera.
Questo dualismo mi ha fatto pensare all’attuale dibattito sulla scelta del nuovo pontefice, innovazione o tradizione, in fondo le storie umane si ripetono.
Tra gli altri Andrea ci offre il racconto del ministero episcopale nella nostra Diocesi del vescovo Francesco Tommasiello, e cita il libro di De Tora/Loffredo - Padre e Pastore del 2007 - dove si legge: Sempre sorridente ed entusiasta! Partecipa a tutti gli avvenimenti della Diocesi. Dovunque è presente, dovunque prende la parola e crea simpatia! Ma soprattutto annunzia la parola di Dio con soavità…
È proprio così e mi fa piacere ricordarlo quando, per onorare la memoria di due nostri cari concittadini, padre e figlio - Armando e Gino Fuoco, entrambi donatori di organi, organizzammo un corteo che attraversò le vie del paese, lo vedemmo arrivare e insieme a noi, con forte convinzione, ci disse: in Paradiso non servono le nostre ossa stanche. Era il periodo in cui la posizione della Chiesa non era molto chiara o convinta sulla donazione ma lui, con coraggio, venne con noi.
Un altro momento che mi piace ricordare fu quando al precetto pasquale della mia scuola, accompagnavamo la messa con canti un po’ inusuali, al termine venne da noi e armonizzammo il suono delle nostre chitarre con la sua fisarmonica cantando insieme lo SPIRITUAL di Fabrizio De André.
Nel leggere l’opera di Andrea Izzo avete da scoprire tanti altri racconti sulla vita ecclesiale e credo che gli oratori che mi seguiranno sapranno meglio di me delineare lo studio che qui si presenta.
In conclusione credo che in un tempo di grandi trasformazioni, la vita ecclesiale delle nostre diocesi deve continuare a rappresentare un pilastro per la comunità, un luogo di preghiera e crescita spirituale, ma soprattutto di incontro. È nostro compito quindi non solo comprenderne le dinamiche, ma anche contribuire, con il nostro impegno e a rendere la Chiesa sempre più viva, inclusiva e capace di rispondere alle esigenze di tutti, fedeli e non.